Conférence au Campus delle culture delle donne, 2000
Avete parlato di culturalismo e qualcuna si è sentita colpevole per ritrovarsi in questa fase. Che cosa può essere il culturalismo? Per prima cosa l'immagine che io sono capace di farmi dell'altro, in una data situazione della mia vita; quest'immagine, in questa fase di piccola conoscenza reciproca, si congiunge all'immagine che l'altro mi dà di sé. Quindi lì non c'è colpa, si sono solo possibilità di conoscenza chi non sono ancora del tutto sviluppate. Il mondo interno vive in una cultura maschile, dunque ogni giorno dobbiamo trovare altre parole, altri comportamenti e altri strumenti che siano efficaci, ogni giorno. L'errore sarrebe voler rimanere in questa fase. Un esempio: la Francia e l'Algeria si conoscono da un secolo e mezzo, ma la Francia come cedete l'Algeria? La danza del ventre, il cuscus e il tè alla menta! Ma e meglio di niente, perché ci sono situazioni in qui queste cose servono... Conosco une scrittore in Francia che è direttore di teatro, ha scritto un'opera sull'esodo rurale traduto in arabo e rappresentata in Tunisia. Il teatro ha incitata la troupe a rappresentarla in arabo in una piccola città de la Bretagna dove si erano stabilite alcune famiglie tunisiene e marocchine. I responsabili del teatro hanno fatto una riunione per decidere che tipo di pubblicità fare per farsì che la comunità maghrebina venisse, concludendo che bisognava informare le donne. Allora gli attori, in costume e truccati come si usa fare, sono sfilati in parata per annonciare lo spettacolo, e dove sono andati? Al consultorio medico sociale, dove c'erano le donne con i bambini. Le donne sono rimaste di sasso, fredde, senza fare domande...Gli attori hanno questo: verrete? Le donne: no! Perché? Le donne hanno detto: non decidiamo noi. E qui allora? I mariti. E dove sono? La sera, al caffè.
Riunione al teatro: si va al caffè. Gli attori si sono presentati in parata, i mariti sono rimasti così così però erano contenti e orgogliosi che si fosse uno spettacolo in arabo e quando gli attori hanno questo: venite? Hanno ripostato: sì, sì, verremo. Gli attori: e les donne? Gli uomini hanno detto no. Perché? Be', perché il teatro costa caro. li attori sono tornati al teatro e hanno detto: e troppo caro. Il direttore ha detto non sto facendo lo spettacolo per arrichirmi, quindi facciamo 15 francchi il posto e gratis per cho non può pagare. PArlano con gli uomini: le donne verrano? No. Ma se ci sono i posti per loro, perché? Be', ci sono i bambini...Riunione in teatro: facciamo un servizio di baby sitter per tenere i bambini. Gli attori rifanno la parata e chiedonno: teatro aperto per tutti et posto per tenere i bambini. Verrano le donne? No. Gli attori arrabiati dicono: ma perché? Un uomo dice: no va bene che le donne si divertano, è meglio chi restano a casa, se fosse stato per lavorare sì, sarebbe stato dignitoso, ma così no. Riunione a teatro: per fare venire le donne, bisogna farle lavorare! Bene, li facciamo fare il cuscus, il dulci e il tè alla menta. Gli attori sono ripartiti in parata e hanno detto: sono arrabiati perché non fatte venire le donne e noi non abbiamo nessuno che ci cucini il cuscus, il dulci e il tè alla menta. Allora gli uomini hanno detto sì!... Ecco, questo è il culturalismo, ma noi siamo la vita.